Piano casa, dalle città Ue appello a Bruxelles

Piano casa, dalle città Ue appello a Bruxelles

di Sara Monaci 16 settembre 2025 Un piano Casa europeo ancora non c’è (così come risorse Ue dedicate al settore), ma le città europee lo invocano. In Europa non ci sono fondi pensati esclusivamente per questo problema, piuttosto fondi strutturali e di coesione che possono essere utilizzati con il cofinanziamento di Stato e Regioni. Intanto in coda per la casa popolare ci sono 7mila nuclei familiari.

A fronte di questo scenario, il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha provato a dare un’indicazione sulle risorse necessarie: «Servirebbe un centinaio di miliardi di euro. Le manifestazioni di interesse sono partite e a breve dovrebbero essere assegnate le prime aree. C’è uno stock abitativo di affitti che serve per la fascia media dei lavoratori, perché il problema è che oggi le città stanno espellendo i lavoratori che non riescono a pagare un canone mensile.

Il problema non è più solo delle fasce più deboli.

La richiesta arriva dal mondo delle istituzioni e della politica ma anche dalla Cei, ed è stata ribadita ieri durante la visita a Milano della Commissione, del Parlamento europeo e del commissario per le Politiche regionali Raffaele Fitto, in occasione del convegno sull’emergenza casa. Sono invece chiari i numeri del fabbisogno nelle principali città. A Roma i numeri crescono: le famiglie intenzionate ad affittare salgono a 53.200; quelle a disagio sono 9.200, mentre nelle graduatorie dell’edilizia popolare ci sono 16.600 nuclei in attesa.

Insieme ad una serie di altri centri – ricorda Sala – lo scorso 15 maggio siamo stati a Bruxelles a presentare l’Housing Action Plan, il piano straordinario della Casa». I privati (perlopiù cooperative) dovranno garantire al Comune che i prezzi non supereranno gli 80 euro al metro quadro all’anno d’affitto». Ogni anno il governo dà a Vienna 250 milioni». Alcune persone rinunciano al lavoro stabile perché il costo dell’affitto arriva al 60-70% del salario.

Fitto ha parlato di «raddoppiare le attuali risorse destinate alla casa», ma di che cifre stiamo parlando non è chiaro. Il rapporto Nomisma 2025 mette in luce che a Milano sono 27.500 le famiglie che dichiarano di voler entrare nel mercato dell’affitto, ma di queste 3mila vivono un disagio economico perché il canone supera il 30% del reddito. A questo si aggiungono gli studenti fuori sede, 69.000, di cui solo il 16% trova posto negli studentati.

Il Sole 24 Ore con 30% di sconto Proprio a Milano intanto è partito il Piano casa, che prevede la costruzione in dieci anni di 10mila alloggi per affitto calmierato, realizzato dai privati grazie alle concessioni di aree da parte del pubblico (si stima un investimento di 2 miliardi). C’è un modello che è stato preso ieri come riferimento da Irene Tinagli, europarlamentare Pd e presidente della Commissione House al Parlamento europeo: è quello di Vienna, dove, ha ricordato, «il 65% delle persone vive in affitto e solo il 30% è in affitto dal mercato privato, mentre il resto sono affitti di case pubbliche o di privato sociale non profit, con affitti calmierati.

Invoca infine «un’alleanza sociale per la casa il presidente della Cei Matteo Maria Zuppi: «Senza casa è difficile pensare alla natalità o all’accoglienza. Non è solo il problema di costruire case, ma di dare sicurezza ai piccoli proprietari, disincentivare i grandi proprietari a speculare, rimettere nel circuito immobili esistenti».


Fonti originali:
– Piano casa, dalle città Ue appello a Bruxelles Sala: servono 100 miliardi (https://www.ilsole24ore.com/art/piano-casa-citta-ue-appello-bruxelles-sala-servono-100-miliardi-AHRVwBfC)