Cosa è successodi Giuseppe Chiellino 20 settembre

Cosa è successo

di Giuseppe Chiellino 20 settembre 2025 3' di lettura 3' di lettura Ad una manciata di chilometri dal confine russo, nelle stesse ore in cui Mig di Mosca venerdì 19 settembre violavano lo spazio aereo estone, a Narva – estremo confine nord-orientale dell’Unione europea, è stata inaugurata la più grande fabbrica di magneti in terre rare d’Europa, la più grande fuori dalla Cina.

Il colosso della componentistica automotive Bosch, scrive Bloomberg, ne ha già opzionato «una quota significativa». Città-chiusa, non indicata sulle mappe, era un centro di produzione di uranio per usi militari. «Questo è il più importante progetto di materiali critici in corso oggi in Europa» ha ricordato. Il Jtf, “fondo per una transizione giusta”, è utilizzato dalla Ue per per arginare gli effetti sociali della transizione green nelle aree industriali più inquinate dove è più necessario passare a a produzioni meno impattanti dal punto di vista ambientale.

L’impianto produttivo di Narva, spiega la Commissione europea, avrà un impatto positivo significativo sull’economia di tutta la contea di Ida-Viru, «creando fino a 1.000 posti di lavoro e attirando talenti da tutto il mondo. Le colline artificiali, alle porte di Narva, cresciute accumulando le ceneri residue dello shale oil, il cui processo produttivo consuma il 90% delle risorse idriche della regione «L’inaugurazione della fabbrica di magneti è un esempio perfetto di come la politica di coesione possa fare davvero la differenza per una regione e i suoi cittadini, creando nuovi posti di lavoro e rilanciando l’economia» ha commentato il commissario Ue alle Politiche regionali, Raffaele Fitto.

Una affermazione, questa, che un significato particolare alla luce delle proposte di profonde modifiche della politica di coesione inserite dalla stessa Commissione europea nel progetto del prossimo bilancio pluriennale 2028-2034.

Contesto e reazioni

Realizzata in poco più di due anni dal gruppo canadese Neo Performance Materials e cofinanziata dai fondi strutturali europei, produrrà magneti permanenti in terre rare, componenti essenziali per le auto elettriche, le turbine eoliche e la microelettronica. Il nuovo stabilimento Neo Performance Materials di Narva, in Estonia Il nuovo impianto dovrebbe consentire di ridurre la dipendenza dell’industria europea dalle importazioni cinesi, soprattutto dopo le recenti restrizioni all’export da parte di Pechino.

Attualmente questo è l’unico impianto di separazione delle terre rare su scala industriale in funzione in Europa. Evento 9 novembre 2025 Partecipa a “160 anni insieme” con talk, workshop, interviste e ospiti speciali ABBONAMENTO Il Sole 24 Ore con 30% di sconto A settembre 2023 si stavano scavando le fondamenta del nuovo stabilimento di Narva che oggi entra in produzione, sia pure con qualche mese di ritardo rispetto al previsto.

In Italia ne beneficiano per oltre un miliardo di euro il Sulcis, in Sardegna, dove i progetti sono già avviati, e Taranto, dove invece i primi avvisi sono stati pubblicati a luglio scorso. Migliorerà inoltre notevolmente la capacità industriale e l’autonomia strategica dell’Europa nel settore dei magneti delle terre rare. «Ma non solo: questo progetto finanziato dall’UE contribuirà anche ad aumentare la competitività di tutta l’UE.

Implicazioni e prossimi passi

L’obiettivo iniziale è di circa un milione di componenti per veicoli elettrici all’anno. Per realizzare i magneti, lo stabilimento di Narva utilizzerà le terre rare lavorate a Sillamäe, qualche decina di chilometri a Ovest, eredità dell’era sovietica. «Neo ha firmato numerosi contratti di fornitura da cinque a sette anni nell’ordine di 50-100 milioni di dollari» ha detto il ceo di Neo, Rahim Suleman, aggiungendo che le consegne principali partiranno nel 2026.

L’investimento complessivo si aggira intorno ai 65 milioni di euro, inferiore a quello individuato inizialmente, a cui l’Unione europea ha contribuito con 14,5 milioni del Jtf, Just Transition Fund. Sarà una corsa contro il tempo per non perdere le risorse europee che bisogna spendere entro il 2026 perché provenienti al 70% da Next Generation Eu. La fabbrica aumenterà la resilienza di questa regione e aiuterà la sua transizione dall’estrazione di scisto bituminoso, un’attività economica basata sui combustibili fossili su cui la regione ha fatto affidamento in passato».

Dimostra ancora una volta come la politica di coesione sia una politica vantaggiosa per tutti gli europei» ha aggiunto.


Fonti originali:
– Auto elettriche: apre in Estonia la più grande fabbrica di magneti fuori dalla Cina (https://www.ilsole24ore.com/art/auto-elettriche-apre-estonia-piu-grande-fabbrica-magneti-fuori-cina-AH6R3HkC)